sabato 25 ottobre 2014

Etimologia delle Parole: CAVALLO



In gran parte delle etimologie delle parole succede che l'origine di un termine venga da una lingua che a sua volta nel corso della storia ha preso tale termine da un altro idioma che a sua volta lo ha adottato da un'altro ancora. Parole che si pensa vengano dal latino, ad esempio, a suo tempo il latino le ha prese dal greco che a sua volta può averle prese dal sanscrito, dall'indiano o da qualsiasi altro idioma. Questo solitamente facilita di molto un excursus etimologico; ciò che viene richiesto è una semplice "operazione a catena”: facendo i giusti passi indietro si riesce facilmente a risalire all'origine di una parola.

Ovviamente però non è sempre così. Ci sono volte in cui una parola ha una sua forma in latino, poi ne ha un'altra differente in greco e come se non bastasse si aggiungono altre forme (come ad esempio il longobardo, il germanico o il celtico) che si uniscono alla collezione creando varie terminologie diverse, poi però oggi, tutte usate!


Prendiamo ad esempio la parola Cavallo. Possiamo pensare a qualcosa come Caballus dal latino... ma come può essere che poi sempre in latino abbiamo anche la forma "equina" per riferirci a questo animale? E se a questa aggiungiamo anche l'altra forma, quella greca.... "ippica"? Usiamo dunque tre modi diversi per riferirci alla parola Cavallo. Da dove vengono tutte e tre le forme?


Come al solito, dobbiamo fare alcuni passi indietro e anche in varie direzioni. Partiamo dalla parola Cavallo: viene, come effettivamente detto prima, da Caballus latino ed indicava quel tipo di cavallo da fatica o da lavoro o castrato (dunque usato con una sfumatura peggiorativa). A sua volta i latini hanno preso il Caballus dal tardo greco καβαλλης Kabàlles che, in ugual modo indicava il "cavallo da lavoro". Un'ipotesi è che i greci lo abbiano a loro volta preso dall'indiano Kavahula ma in riferimento al cammello, animale raro e importato dall'India usato per gli spostamenti e il trasporto di persone e carichi. 



Ad ogni modo è da questo "ramo etimologico" che poi vengono il "Caballo" spagnolo e lo "Cheval" francese e, ovviamente il nostro "Cavallo" in italiano. Da qui, di conseguenza derivano poi Cavaliere, Cavalleria, Cavalcare, Cavalcata ecc...


Cambiamo ora "ramo etimologico" e passiamo alla forma "equina" del termine. Il termine "Equus" era usato dai romani per riferirsi ai cavalli usati in battaglia, dai cavalieri, dai comandanti o comunque per scopi più "onorevoli" del semplice "carico" o "da lavoro". 


Diciamo dunque che tra Caballus e Equus c'è una sorta di differenza di rango e livello; non a caso infatti si parla di Equitazione quando si vuole impiegare il cavallo per fini agonistici o sportivi, o per indicare l'antica disciplina imparata dai condottieri e soldati e poi successivamente diletto riservato ai nobili o a membri di buona famiglia.

Possederne uno era infatti un privilegio di chi era ricco; il combattere a cavallo era poi un abilità di un buon militare. In Oriente esisteva questa abilità tra i samurai ad esempio: i migliori sapevano maneggiare arco, lancia e spada cavalcando.


Quindi la versione "equina" del cavallo era destinata ad una terminologia "di razza" e l'ambito in cui era impiegato era molto spesso legato alla guerra e al combattimento: "equo merere" era il verbo "militare, fare il soldato nella cavalleria", "equus privatus" era il cavallo personale proprio mantenuto a proprie spese, "equus publicus" invece quello dato dallo Stato, ma "equus" era anche il Cavallo inteso come "macchina da guerra". Plinio addirittura usava "equus ligneus, cavallo di legno" per riferirsi alla "nave"


Oggi abbiamo poi diversi termini che prendono derivazione da "equus" come equestre, equino, la stessa equitazione e così via.


Andiamo ora al terzo "ramo etimologico" che è quello dato dalla forma "ippica". E' chiaro che l'origine di tale termine viene dal greco ιππος che appunto significa Cavallo, Destriero equivalente del nobile termine latino "equus". Da questa origine greca chiaramente vengono parole come Ippica, Ippodromo (da Ippo- "cavallo" e da Dromos, "corsa"), Ippocampo (nome prettamente medico ma anche il termine con cui si chiama il cavalluccio marino) e così via... .


Poi ci sono alcuni termini che sono greci che non vengono particolarmente usati in italiano ma che lasciano comunque trapelare in italiano un significato ovviamente legato al termine "cavallo": esiste infatti in greco anche Ippofilìa (da "filia, filos", amore per i cavalli) o Ippomania (dalla manìa greca, la mania per i cavalli, andare pazzi per i cavalli). In termini di combattimento poi esisteva la Ippomakia (da "makìa" che significa "battaglia, combattimento", abbiamo la "battaglia a cavallo"). Poi ovviamente nell'antica Grecia esistevano anche nomi che richiamavano il termine, come Ippomene, Ippote, Ippocrate ecc... .

Una curiosità riguarda invece la parola ικκος Ikkos che era una versione greco-eolica di ιππος Ippos da cui però potrebbe esser derivato il termine latino "equus". Ad ogni modo diciamo che così potremmo anche ritenerci soddisfatti: tre etimologie diverse per tre usi diversi, tutti e tre usati oggi nel parlato moderno.


Purtroppo però le sorprese non finiscono qui. Oltre ai greci e latini, con i cavalli ci hanno messo lo "zampino" (o forse sarebbe meglio dire lo "zoccolo") anche i longobardi. Esiste infatti una parola longobarda, Marh, di origine probabilmente celtica, che significa Cavallo (è da qui che deriverebbe la razza equina maremmana).


Ciò che desta curiosità in tale parola è che proprio Marh ha dato origine a diverse altre parole italiane: se prendiamo la sua versione gallese "march" giungiamo al tedesco "marsch" da cui deriva la parola "marcia" e il suo conseguente verbo "marciare". Ma anche "marchio" fa parte di questa categoria se si pensa alla "marchiatura" dei cavalli in epoche antichissime.


Ma non solo. "Mahr" sembra abbia dato origine anche ad un altro termine: Maresciallo. Anticamente "marescalco" (da cui poi anche "maniscalco"), il maresciallo era l'unione di "mahr, cavallo" e "skalk" che significava "servo" anche se in realtà anticamente era "colui che curava, ministro" ma anche "custode, scudiere o maestro di scuderia": il tempo poi lo ha reso un titolo che identifica una figura delle milizie e dell'esercito.


Nell'inglese antico invece era "mere" che indicava la "cavalla" e non a caso abbiamo come termine odierno il "nightmare" che significa "incubo": è probabile che il "cavallo notturno" che fa fare gli "incubi" sia derivato da spiriti maligni del folklore svedese, norvegese o comunque nordico. 


Resta, a questo punto, capire da dove venga "Horse", nome inglese che oggi si usa per dire Cavallo. Pare derivi dal protogermanico "hursa-, hross-, ors" e poi "kurs" che a sua volta ritornerebbe ad un'origine latina del verbo "currere" in riferimento a qualcosa che "corre".



8 commenti:

  1. ben fatto complimenti molto interessante utile

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  2. Mi piacerebbe sapere se esiste una correlazione etimologica e conseguentemente di significato tra la parola Aequus (cavallo) e l'aggettivo Equo (equità) equivalente e simili.

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    1. Credo nessuna pur somigliandosi. Innanzitutto correggo Aequus che non sta per cavallo ma per Equo/Equità, derivato da Aequus la cui conseguente variazione "Ae-" in "E" ha portato a leggere poi in italiano Equo.

      Equus, da cui poi Equino, Equestre e così via, designa invece il cavallo ma in modo etimologicamente diverso da Equo come Equità.

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