Tutti conosciamo, e magari abbiamo anche usato spesso, la celebre frase De gustibus non disputandum est, talvolta resa anche con De gustibus non est disputandum o ancora più semplicemente abbreviata De gustibus non disputandum.
Letteralmente traducibile con "I gusti non si discutono", si tratta una locuzione latina ormai celebre che solitamente usiamo quando tra due o più persone esiste una divergenza di gusti e si vuole appunto sottolineare il tempo inutile e perso a voler discutere sui gusti diversi tra le persone, dal momento che si tratta di preferenze riferibili ciascuno alla propria sensibilità e alla propria persona.
Ma dove e quando nasce questa celebre frase?
Secondo Plutarco questa frase è da attribuirsi a Giulio Cesare di fronte ad un piatto di asparagi serviti con del burro a cena a casa del ricco e influente Valerio Leone.
I generali romani, anch'essi partecipi al banchetto, non gradirono molto tale pietanza: abituati all'olio d'oliva più che al burro, che i romani consideravano come alimento "da barbari", la pietanza ai soldati romani non piacque molto.
Di fronte a quella disagevole e imbarazzante situazione, Cesare non poté che placare gli animi dei suoi soldati ricordando loro che non si obietta quando si viene cordialmente ospitati da qualcuno, affermando proprio tale frase.
Note
Per i più curiosi linguisticamente: dal punto di vista della grammatica, la frase presenta un complemento di argomento formato dal De + Ablativo seguito da una perifrastica passiva costruita con il tempo gerundivo.
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