martedì 15 marzo 2016

Etimologia dei Modi di Dire: INDORARE LA PILLOLA




Perché quando ci ritroviamo in situazioni difficili in cui dobbiamo far accettare a qualcuno qualcosa che a fatica accetterebbe, si dice che  bisogna "indorare la pillola"?
Un tempo (e ancora oggi da qualche parte del mondo e per particolari medicine) le pillole venivano fatte a mano. Questo significava che il farmacista, seguendo l'apposita ricetta scritta in formulari, prima pestava tutti gli ingredienti (erbe, succhi, polveri, semi ecc..) insieme agli agglutinanti e poi stendeva la mistura ottenuta in un apposito strumento che si chiamava pilloliere.

sabato 12 marzo 2016

Etimologia dei Segni e dei Simboli: SIRENA



Tutti siamo abituati a pensare alla sirena come ad una creatura bellissima, mezza donna e mezzo pesce, capace, con il suo canto, di ammaliare gli uomini che hanno avuto la sfortuna di incontrarla. Sappiamo anche che il primo documento che ce ne parla è l'Odissea di Omero. In essa si racconta che Odisseo, messo in guardia da Circe sul canto ammaliatore delle sirene, impone ai propri marinai di tapparsi le orecchie, mentre lui, curioso di sentirle, si fa legare all'albero della nave senza tappi.

venerdì 4 marzo 2016

Etimologia dei Modi di Dire: PARLARE OSTROGOTO



In italiano si usa spesso dire di una persona che si esprime in un linguaggio incomprensibile che parla "ostrogoto". Come sappiamo, gli Ostrogoti (o Austrogoti) sono stati un popolo germanico che fondò un importante regno romano-barbarico nel periodo immediatamente successivo alla caduta dell'Impero Romano e che ebbe nel Re Teodorico uno dei suoi massimi personaggi. Ma per quale motivo vengono tirati in ballo gli ostrogoti per riferirsi ad una persona che parla in modo strano?

giovedì 3 marzo 2016

Etimologia dei Segni e Simboli: PUNTO INTERROGATIVO




Il punto interrogativo come sappiamo è un segno grafico che serve, nei nostri scritti, per contrassegnare una domanda. 

Anticamente in greco il punto di domanda lo si rendeva con il punto e virgola; tale convenzione, che comunque persiste ancora oggi nella lingua moderna, anticamente decadde in altre lingue dove per tutta l'età antica non vennero usati segni particolari per esprimere la domanda.

mercoledì 2 marzo 2016

Etimologia delle Parole: GOTICO


Quante volte, parlando di gotico, ci viene da pensare a quelle grandi chiese imponenti per dimensioni quanto apparentemente fragili per via delle pareti praticamente fatte di vetro (salvo le esili colonnine di sostegno, che pure ci fanno interrogare circa la loro effettiva possibilità di reggere la mole della struttura)? E' indubbio che quello che noi oggi conosciamo come "gotico" sia una delle forme architettoniche più strabilianti mai inventate dall'uomo. Eppure, ciò che desta oggi la nostra ammirazione, nei secoli immediatamente successivi al Basso Medioevo (l'epoca d'oro di questo stile architettonico) fece storcere il naso a non pochi artisti.

Nato ufficialmente nell'
Île-de-France, la regione francese in cui si trova Parigi, con il coro dell'Abbazia di Saint-Dénis (1144), l'architettura gotica deve la sua fortuna ad una diversa concezione della muratura. Se infatti lo stile romanico, che fino ad allora aveva imperato per tutta Europa (e che per qualche secolo convisse, specie in Italia, con il nuovo stile transalpino), si basava su una muratura massiccia e pesante, che lasciava poco spazio alla realizzazione di finestre (dato il peso, se ve ne fossero state troppe, la struttura sarebbe crollata), il gotico si focalizzò, invece, sullo svuotamento della muratura e sull'alleggerimento strutturale, pur assicurando la medesima solidità, seppur per mezzo di altri accorgimenti. Di qui l'impiego dell'arco ogivale, l'invenzione degli archi rampanti, che fungevano da supporto alla spinta laterale della volta, non avendo dei muri solidi su cui poggiare, l'erezione di poderosi piloni, pinnacoli, contrafforti e guglie etc... il tutto con il solo intento di permettere l'apertura di finestre sempre più grandi e sempre più numerose, da istoriare con i colori più disparati.

Etimologia delle Parole: ITALIC o Carattere CORSIVO-ALDINO



Nei testi stampati il corsivo è spesso usato per citazioni o per porre particolare enfasi su termini specifici o definizioni. Nella narrativa è talvolta usato per distinguere i dialoghi o la narrazione dai pensieri, oppure, nella trascrizione di dialoghi, per esprimere in forma scritta un particolare "tono di voce".
Nei programmi di scrittura al computer (come Word o Office) il Corsivo viene chiamato Italic. Ma perché?
Semplice, perché è nato in Italia e non in tempi recenti. Il primo a inventare la calligrafia in corsivo è stato l'editore, grammatico e umanista Aldo Manuzio che, nel 1500, per primo inventò e codificò questo tipo di scrittura per permettere alla nascente editoria di pubblicare libri che potessero essere leggibili e chiari alla lettura per tutti.