Parliamo oggi di una bellissima città d'arte: Torino, capoluogo del Piemonte.
Curiosamente, uno si chiederebbe a che scopo proporre una etimologia del nome di Torino, dato che sembra così tanto palese? In effetti nel corso dei secoli Torino ha associato il suo nome al Toro, che compare anche nel suo gonfalone, e che è divenuto termine diminutivo per indicare una delle due squadre di calcio della città (il Torino, appunto, detto anche "Toro").
In realtà, tra le varie ipotesi, il nome le deriverebbe da coloro che per primi ne colonizzarono il territorio, il popolo celto-ligure dei i "taurini". Anche loro hanno ben poco di "taurino"... infatti si tratta solamente di una curiosa assonanza tra l'arcaico termine celtico da cui hanno preso il nome e il termine "taurus".
Probabilmente, il termine originario deriva dalla radice indoeuropea "taur", imparentata con il greco "oros" ("montagna"), oppure con il sanscrito "sthur" ("massiccio, robusto", anche "selvatico"), quindi associato alle caratteristiche di alcune tribù europee del VII-V secolo a.C., come, ad esempio, i Taurisci in Baviera, i sanniti-Taurasini in Irpinia e, appunto, i Taurini in Piemonte.
Dal III secolo a.C circa, l'insediamento gallo-taurino diventò un grande villaggio, che, secondo gli storici Polibio ed Appiano si sarebbe chiamato "Taurasia" (o, per altre fonti, "Taurinia"), probabilmente collocato alla confluenza dei fiumi Po e Dora.
Probabilmente distrutto durante il passaggio di Annibale attraverso le Alpi, nel 58 a.C. Giulio Cesare fece collocare, sui resti del villaggio taurino, un accampamento militare, come posizione strategica per la via delle Gallie, per poi ampliarlo ad una primitiva colonia nel 44 a.C., chiamata "Julia Taurinorum".
La definitiva fondazione avvenne grazie ad Augusto che, intorno al 28 a.C., dedusse una seconda colonia, il cui impianto urbano a castrum sarà quello che ancora adesso è rilevabile, col nome di "Augusta Taurinorum".
In definitiva, il nome di Torino è in realtà legato a quello dei suoi primitivi abitanti, i Taurini, appunto. L'accostamento con il Toro, pertanto, è del tutto fortuita.
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