Questione di ... "Fede"
Quando parliamo di Fede subito pensiamo alla religione e alla spiritualità naturalmente. Tuttavia però la Fede ha una storia ben più antica, che inizia ancora prima dell'arrivo del Cristianesimo, con i Romani.
Nella latinità classica infatti Fides era la parola con cui si indicava uno dei principali valori ideali per un Romano: Fides infatti indicava la "parola data", la "lealtà" sia questa intesa in ambito pubblico che privato, anche e soprattutto nei confronti dei nemici.
Poi con il Cristinesimo si assiste ad una chiara evoluzione semantica della parola e si chiama Fides la virtù teologica, la lealtà a Dio e viene associata al credere fermamente in Lui.
Con Fides inoltre si tende a indicare il "credere a quelle verità che pur esistono anche se non possono essere spiegate con la ragione o la scienza".
Iacopo Lentini, primo poeta della scuola siciliana, usa il termine nel significato anche non prettamente religioso ma che indica "l'adesione senza riserve ad un'ideale, ad un fatto o un'idea".
Nonostante però la trasformazione semantica, continua a preservarsi ancora quella sfumatura classica latina quando ad esempio parliamo di "far fede" ad un impegno o una promessa e non a caso si parla di "fede coniugale" quando si indica quella fedeltà, quell'impegno reciproco a cui i due sposi promettono di "far fede" quando si scambiano la celebre promessa.
Si chiama, ancora, "fede" l'anello che i due sposi si scambiano proprio a ricordare, come segno tangibile, la parola data, la promessa fattasi reciprocamente.
Ma è da questa classica accezione che si ricollega anche il valore burocratico-giuridico di "testimonianza scritta, certificato" da cui nasce, nel 1437 attraverso il dialetto lombardo la famosa "fedina" (penale)".
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